Prosegue il diario di Giulia Montorzi. Le pagine precedenti le trovate qui, qui e qui.

Il fulcro del rapporto medico-paziente risiede nel contatto umano, nella capacità del medico di esaminare un corpo anche attraverso i propri sensi, nella capacità della mano umana di toccare, diagnosticare, curare.

Si tratta di una sorta di rituale, un messaggio chiaro che i medici trasmettono ai pazienti, attraverso l’esame del loro corpo, l’arte della semeiotica.

La semeiotica prevede l’anamnesi, il colloquio col paziente, la raccolta della sua storia personale, familiare e medica, il racconto da parte sua dei sintomi e dei segni e prevede l’esame obiettivo.

Ispezione – auscultazione – palpazione – percussione di ogni singolo apparato, cute e mucose, apparato respiratorio, cardiovascolare, sistema nervoso.
Ognuno di questi organi ci dice qualcosa di utile con alterazione di colore, suoni e vibrazioni, nonché su quello che la mano del medico premendo evoca a quegli organi e quindi al nostro paziente: dolore? Resistenza? Bruciore?

In questi giorni abbiamo maschere che si appannano, dietro le quali proviamo a ispezionare, tute spaziali in cui muoversi è complicato, vari strati di guanti che attutiscono la nostra percezione, orecchie coperte a dividerci dagli auricolari dei fonendoscopi, mascherine che coprono le nostre parole ai pazienti.
Ci divide dal corpo del paziente e un po’ anche dalla sua anima, rendendo difficile quell’arte dell’empatia che è fondamentale per entrare in contatto: capire e anche aiutare.

Stiamo imparando e affinando questa nuova arte medica limitata, allenando al massimo quello che riusciamo a fare così coperti. È una nuova medicina, più difficile, in cui dobbiamo esaltare al massimo i nostri sensi.

Personalmente, in 5 settimane sto migliorando.

Quando tutto sarà finito penso che sarà bellissimo tornare alla semeiotica.

E secondo me che ci sarà mancata così tanto che limiterà quel mondo in cui il paziente diventa solo un “ i-patient” e il suo dossier elettronico pieno di dati che ci tiene lontani da corpo e anime.

Lo spero tanto.

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