Mi scrive l’ottima Sippor e immediatamente posto:
La stazione di Bovisa, nodo di interscambio tra le Nord e il Passante Ferroviario e punto di convergenza delle linee gestite dalla società regionale, è a pochi passi dalle aule decentrate del Politecnico di Milano e al centro di un quartiere che, negli ultimi anni, ha vissuto una stagione di riqualificazione che sta riuscendo a far dimenticare, ai pendolari di vecchia data, le visioni da day after delle fabbriche fantasma diroccate e inquietanti. All’ingresso della stazione, che guarda a sud, un cartellone informa i passeggeri che sul tetto della stazione è impiantato un pannello solare, mentre un display lumninoso, (incredibilmente funzionante) aggiorna in tempo reale i dati sui kw prodotti. Una bel biglietto da visita per una delle porte d’accesso alla città di Milano, che della sensibilità ecologica non si può dire abbia fatto una dottrina. Il pannello non è nuovo, ma sta lì dal 1999, cioè da quando ENEL Ricerca ed ENEA hanno lanciato il  "Programma Nazionale 10.000 tetti fotovoltaici", che ha portato alla realizzazione di 5 impianti dimostrativi in siti caratterizzati da elevata visibilità al pubblico e con l’obiettivo di curare l’integrazione architettonica della realizzazione. La legge Finanziaria 2007 recentemente approvata si muove nel solco di questa buona filosofia, insieme educativa, economica ed ambientale, introducendo importanti novità per la riqualificazione energetica degli edifici. Ci auguriamo che la Lombardia voglia proseguire sulla strada indicata dal pannello della Bovisa, privilegiando la diffusione di buoni esempi pubblici di utilizzo delle fonti rinnovabili, a cominciare dall’energia fotovoltaica. E stimolando i cittadini a catturare il sole, invece di lasciarsi catturare dai solarium…

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