A fronte di un Consiglio comunale paralizzato dall’ostruzionismo ogni giorno più violento di una destra senza idee ma – esattamente come a Palazzo Madama – parecchio scatenata nell’insulto e nella sceneggiata, si muovono Faglia e la sua Giunta. L’amministrazione monzese ha infatti deliberato la continuità dell’applicazione delle misure di salvaguardia urbanistiche anche dopo l’entrata in vigore della legge regionale urbanistica. "L’Amministrazione comunale ha inteso interpretare la legge, ritenendo che non possa avere effetti retroattivi rispetto alla data della sua entrata in vigore, in base al principio generale di irretroattività e non essendo espressamente previsto alcun effetto retroattivo della disciplina. Di conseguenza, la variante generale del 2002 deve considerarsi tuttora in regime di salvaguardia. Ciò significa che chi intende intervenire con progetti o piani attuativi dovrà rispettare i principi di salvaguardia. La scelta è volta a mantenere principi di tutela ambientale ed urbanistica del territorio". La legge regionale, che si configurava come favore a Paolo Berlusconi e come proditorio attacco alla città, viene ‘congelata’ dalla giunta monzese, con buona pace dei consiglieri urlatori del centrodestra. Urlatori che, negli scorsi giorni, il prefetto di Milano ha richiamato all’ordine con una lettera inviata a Rosario Montalbano, presidente del Consiglio comunale monzese. Lombardi ha ricordato che è “dovere di ciascun consigliere contribuire all’attività deliberativa in modo che essa risulti comunque possibile nell’interesse generale”. Conclude Faglia: "Mi auguro che il suo richiamo metta a fine allo sterile ostruzionismo dell’opposizione e permetta alla città di dotarsi finalmente di un nuovo piano urbanistico dopo 35 anni”. Me lo auguro anch’io, anche se sono abituato da tempo a non fidarmi più di una destra così.

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