«Ma con il cambio dell’ora, non dovrebbe cambiare anche l’orario del coprifuoco?», si chiede l’ispettore, ammirando la bellezza totale dalla balconata del Quirinale.

È salito al Colle per meditare. Ora arancioni, e rossi, per un mese. Poi arancioni e gialli e con la Festa della Repubblica si ricomincerà una vita quasi normale. A giugno, come lo scorso anno, l’anno della marmotta.

«Ma un anno uguale al precedente vale, dico, nel conteggio?», Vassalotti oggi è ispirato.

Il fascino della divisa lo porta a credere nel generale capo di tutti i vaccini di terra, di acqua, di aria e di mare. Adesso hanno scoperto le farmacie. Meglio tardissimo che mai. Dice che a luglio saremo a posto. Facciamo settembre, pure ottobre, l’importante è vedere la luce.

Figliuolo, con quel nome curioso, lo porta a pensare a sua figlia, che non sente da mesi. Colpa sua, pessimo padre, sempre al lavoro, ecc. L’ha ritrovata, però. È iscritta a Possibile, lo ha scoperto proprio oggi. Vive a Parigi – questo lo sapeva – e si dà parecchio da fare.

Ci deve essere una lucina lampone, da qualche parte, sulla riva sinistra della Senna.

Coloccini lo chiama per l’ultimo dispaccio, ma non se la sente di rispondergli. Coloccini insiste con i messaggi, però: «Oggi altro inspiegabile record, superata la media stagionale, sembra che questi aumentino esponenzialmente, mentre gli altri parlano di tutt’altro. La solita storia».

È lapidario, Coloccini, nulla sembra smuoverlo, figuriamoci commuoverlo. Chissà se nei suoi archivi compare anche il nome di Linda Vassalotti. Chissà.

[Per aderire a Possibile: www.possibile.com/tessera]

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti