Giuseppe Civati ci scherza su con questa saga dell’ispettore Vassalotti (inizio anche ad avere paura per la stabilità mentale del mio personaggio, sinceramente), ma nei suoi post c’è più di un fondo di verità: con il Comitato Organizzativo stiamo nutrendo una sincera ossessione nel capire perché le persone si iscrivono a Possibile, cosa si aspettano dalla nostra comunità, cosa possono offrire. È la prima cosa da fare, in questo momento, e forse la più importante.

In queste settimane, con l’aiuto delle persone che si iscrivono e di quelle che già rendevano vivo il lavoro del partito sui territori, sono tanti gli incontri che stiamo organizzando, con un’attenzione particolare per le province dove fino a ieri non c’eravamo, e dove ora invece stiamo riorganizzando impegno e attività.

Brescia, Palermo, Perugia, Avellino, Savona, Cuneo, Imperia, Trento, Spezia, Vicenza, Agrate, Brindisi, Ravenna, Ferrara. E Poi Parigi, Berlino, Dakar: un piccolo elenco che si arricchisce quotidianamente. Città dietro cui si nascondono energie, facce nuove e molto belle, tante idee, una gran delusione per la politica che c’è in giro e una grandissima voglia di partecipare e contribuire al cambiamento.

Persone che si conoscono, che iniziano a fare gruppo (nonostante le difficoltà di questo periodo orrendo sotto tanti punti di vista), che si riuniscono per discutere di buona politica. E quando le persone discutono di buona politica è sempre una bellissima notizia, a prescindere da tutto.

Ci sono momenti e parole molto belle, che personalmente mi porto dietro da queste riunioni.

C’è Francesco, 19 anni, un iscritto pugliese che presentandosi e spiegando i motivi per cui si è tesserato, dice: “mi sono iscritto a Possibile perché la mia generazione è nata di sinistra”.
Ed è verissimo quello che dice Francesco: la sua generazione è nata nei Fridays For Future, nelle piazze per l’ambiente, in quelle femministe, in quelle antirazziste, nei Pride. Una generazione nata di sinistra che non trova rappresentanza in questo schema politico, e che ha una grandissima voglia di farsi sentire. Soprattutto ora che in piazza non si può più andare.

C’è Michele, anche lui giovanissimo, di Ravenna, che si è iscritto a Possibile perché “in questa comunità ci si può essere autenticamente se stessi, senza sentirsi soli e senza paure”.

C’è Elena, infermiera, che non ce la faceva più a vedere la politica andare sempre più verso il basso, e ha deciso di iniziare a farla, mettendo a disposizione il suo tempo e le sue competenze.

Ci sono tante e tanti altri, migliaia di persone che ogni giorno ci arricchiscono con le loro storie e il loro impegno. Che iniziano ad animare i gruppi locali e le campagne tematiche, grazie al lavoro e alla cura del comitato scientifico, che sta mappando le loro competenze e i loro interessi.

E dopo la reciproca conoscenza, arriva l’impegno. Le prime riunioni organizzative, le iniziative, i momenti di studio e di approfondimento: gli incontri con le associazioni ed esperti che affrontano i temi del territorio, l’elaborazione delle campagne da portare avanti giorno per giorno, la presa in carica di quei temi che la politica ha dimenticato e su cui noi vogliamo accendere una luce, perché non sia lasciato indietro nessuno.

E poi i momenti di formazione, a partire da “A ripetizione”, la scuola di politica che stiamo organizzando e che sarà a disposizione di tutte e tutti gli iscritti. E quelli organizzati dai singoli comitati, per cui le persone del Comitato Organizzativo e Scientifico si sono messi a disposizione. Perché Possibile è prima di tutto una comunità in cui si studia, si approfondisce, con un approccio serio, senza banalizzazioni.

È un periodo in cui in politica le cose cambiano molto velocemente: è una legislatura in cui abbiamo visto i leghisti diventare prima meridionalisti e poi europeisti, gli antisistema trasformarsi nei più fedeli frequentatori di Palazzo Chigi, il PD governare con il Presidente del Consiglio di 5 stelle e Lega, Berlusconi diventare un padre della patria.

Di fronte a tutto questo, il nostro partito continua a fare il suo lavoro, con più fedeltà possibile ai suoi principi e ai suoi modi di fare, nonostante le difficoltà e il silenzio di chi non si accorge della nostra crescita. E che questa comunità diventa ogni giorno più grande è un’ottima notizia.

Se vuoi partecipare insieme a noi, sai dove trovarci: www.possibile.com/tessera

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