Mentre si attende il rilancio del decreto rilancio e una app per individuare la app, dobbiamo ammetterlo: sta andando tutto nel migliore dei modi.

Un’amica imprenditrice mi segnala questo.

«È surreale», mi scrive. «In Brianza le tante aziende che hanno disposto i test sono state invitate a sospendere perché l’Ats non è in grado poi di gestire i tamponi».

«Questa dovrebbe essere una battaglia che i sindaci dovrebbero portare avanti. Il commento del direttore del l’Ats di Lecco è stato: “lodevole l’intervento dei datori di lavoro che cercano di isolare gli asintomatici ma adesso basta perché non sappiamo come fare i tamponi”».

Se si osservano i dati e soprattutto la loro gestione e comunicazione non dovremmo aprire mai più. A cominciare dalla sapiente regia di Arcuri, che è passato da salvatore della patria ad Arcuri (appunto) in poche settimane.

La soluzione è inventare i numeri, così almeno denunciano i medici piemontesi, che oggi attaccano la Regione. Il sospetto era venuto anche ad altri, in altre plaghe del Paese.

Dice che anche il sindaco di Milano, dopo aver ricevuto milemila denunce in questo senso, si è mosso per chiedere test con un video su Facebook (Massimo Galli ha spiegato perché avevamo una qualche ragione, ormai settimane fa, a chiedere – come priorità assoluta – i test).

Intanto ancora statistiche a conguaglio, ogni sera, nella confusione più totale. Il virus rallenta, noi siamo capaci di fare peggio.

Però se lo dici sei antipatico e stai minando alla radice la tenuta della Nazione. Andrà tutto benissimo. O no?

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti