Una proposta che dimentica il futuro per fare cassa elettorale nell’incessante campagna del premier (una campagna alla rovescia, perché nessuno lo votò, come si ricorderà, questo governo, con questo programma in perenne aggiornamento e sempre più verso destra).

Sgravi indifferenziati, senza tenere conto della selettività di chi investe su ricerca e sviluppo e sulla qualità del lavoro e del capitale umano (come fa il Trentino, per dirne una).

Cancellazione della Tasi (che come ho detto pagherò lo stesso, troverò il modo), senza alcuna ragione: Zingaretti quando li fece Letta disse che il Pd non esisteva più. Figuriamoci adesso.

Una misura che esenta dal pagamento solo chi sta bene, perché le esenzioni erano sempre possibili per chi aveva una bassa condizione economica.

Soldi da investire per il futuro, se c’erano e ci sono davvero: per l’università e ancora la ricerca.

Un regalo agli evasori e soprattutto a chi ricicla, con una norma che abbiamo sempre contestato, quella della soglia troppo alta per il contante. D’altra parte l’evasione e come la povertà: meno se ne parla e meglio è. Non sono temi cool.

In compenso ai poveri e poverissimi vanno le briciole, come è giusto che sia, no? Ci sono abituati.

E da ultimo la famosa innovazione, in campo produttivo ma anche sociale, non è contemplata. L’ambiente rimane mortificato dallo sblocca Italia. Il pubblico bistrattato a prescindere (adesso stroncheranno pure gli scioperi – che non lo erano – del Colosseo, così sarà contento Romeo…).

Insomma, complimenti. E felice di non doverla votare.

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