Quindi la nostra azione di condanna straordinaria contro la Turchia che ammazza civili e distrugge un popolo si limiterà a un bando dei nuovi ordini di armi, mentre quelli precedenti continueranno a essere consegnati. Nel frattempo, mentre giungono notizie orrende, il ministro ha avviato la sua istruttoria. Vi faremo sapere.

Nessuna iniziativa diplomatica, nessuna forma di contrasto a livello commerciale, nessuna presa di posizione politica. Un avallo totale delle operazioni, de facto.

E poi mi raccomando, tutti a manifestare, con la bandiera giusta e cercando di pronunciare correttamente la parola Rojava. Nel frattempo dei curdi e della loro vita di confine tra Stati che li umiliano, mortificano, depredano, sterminano si parlerà sempre meno, e potremo tornare a parlare dei cazzi nostri. Per poi lamentarci dei profughi, dei migranti, del Mediterraneo e del Medio Oriente. Anche del terrorismo, già. Che chissà da dove viene, che chissà chi lo sostiene. Avvieremo un’istruttoria, promesso.

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