Grazie. Prima di iniziare la nostra campagna di adesione e soprattutto la corsa elettorale, voglio ringraziarvi, i 25 lettori di questo blog, la comunità di Possibile, quelli che ci sostengono, da vicino o da lontano.

Lo faccio prima ancora che tutto rientri, inevitabilmente, nel bailamme elettorale: è stato un periodo di grande lavoro e di grandi soddisfazioni.

Se solo qualche mese fa ciò che dicevamo era considerato residuale, ora lo schema sembra essersi sbloccato.

Il carro dei vincitori si è svuotato fino a ribaltarsi e la partita politica si è riaperta, nonostante un sistema elettorale inventato apposta per blindarlo, per non rendere liberi gli elettori, per dare tutto il potere a chi si è già insediato nel sistema politico. Un sistema elettorale della sfiducia.

A volte ci si sente soli a fare una politica gentile e rispettosa, seria e coerente. Meno male che ci siete voi ad accompagnarci in questa sfida, contro le mode e contro il conformismo imperante.

Voglio ringraziarvi per averci creduto, per avere portato sempre il vostro contributo alle questioni fondamentali (le «real issues», come le ha definite Sanders) che sono state il cuore della nostra proposta politica e che abbiamo provato, ogni volta che abbiamo potuto, a trasformare in «real drafts», ovvero in proposte di legge o soluzioni sempre ‘coperte’ sul piano economico e credibili.

Questioni sostanziali, a cominciare dalla disuguaglianza, argomento ora molto di moda, che noi scegliemmo di indicare direttamente nel simbolo, due anni fa. Perché devono stare bene tutti, non solo benissimo qualcuno.

Uguaglianza che significa progressività, sostegno alla scuola e alla ricerca contro ogni classismo, contrasto a tutte le forme di sfruttamento che si sono moltiplicate e sono state legalizzate, lotta a ogni discriminazione razzista e fascista, concorrenza leale e contrasto alle concentrazioni di potere e alla corruzione del sistema, laicità. E, ancora, indagine sempre nel merito, denuncia e proposta sempre insieme, lungimiranza sulle questioni più inquietanti per la nostra sicurezza, quelle ambientali.

Per questo grazie, a tutte e tutti. Come si suol dire, non è che l’inizio.

In bocca al lupo e che il lupo, tra l’altro, viva.

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