La più strombazzata delle operazioni elettorali, la lista animalista di area centrodestra, guidata da Brambilla e inizialmente concepita come progetto elettorale autonomo, con tutta probabilità non sarà sulla scheda elettorale.

In effetti in una coalizione con Salvini e gli ultradestri campioni della difesa della caccia e di un certo orgoglio antiambientalista sarebbe finita male. Quindi i sostenitori di Brambilla che sostiene Berlusconi sosterranno Berlusconi, come sempre.

Il problema di una rappresentanza animalista in Parlamento però esiste, per mille ragioni che in questi anni abbiamo indagato, denunciato e illustrato con proposte, interventi, soluzioni, grazie soprattutto al costante impegno di Beatrice Brignone.

Sarà nostro impegno continuare a farlo, se gli elettori ce ne daranno la possibilità, chiedendo a tutta la lista di farsi carico di un progetto serio, rigoroso, che tuteli la biodiversità minacciata, che contrasti le violenze (le violenze agli animali, spesso associate a quelle agli esseri umani, guarda caso), al traffico mafioso, agli allevamenti che non si curano di regole minime di civiltà e al randagismo, per citare solo alcuni capitoli di sfide, nel nostro Paese, ancora aperte.

Non un’operazione elettoralistica, ma un impegno di governo, come abbiamo ricordato nel nostro «Manifesto» e come continueremo a fare, perché cresca una sensibilità e una cultura che abbia risvolti ambientali e sociali.

Animali politici, potremmo dire, con rispetto e lungimiranza.

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