Chiediamo a Minniti e al premier Gentiloni di risponderci su due emergenze democratiche e umanitarie che riguardano direttamente l’Italia e il suo governo.

La prima: dove sono finiti i dati sull’accoglienza, spariti da più di tre mesi dal sito del Viminale, che Possibile ha chiesto ogni giorno, da allora, di pubblicare nuovamente? Perché i dati pubblicati fino a quel momento ci dicevano che sono esplose le situazioni di emergenza, quelle dei Cas (Centri di accoglienza straordinari), arrivando a coprire, ai tempi, l’80% dei posti, mentre gli Sprar (sistema istituzionale e rigoroso di accoglienza, sotto tutti i punti di vista) sono rimasti fermi al palo. Da anni Alfano e Minniti gestiscono una partita delicata con la logica dell’emergenza: chi si preoccupa per le emergenze, non le sa affrontare, in un clima di irresponsabilità generalizzato.

La seconda: i giornali sono pieni di informazioni secondo le quali il nostro sostegno alla Libia sarebbe diretto in primo luogo alla guardia costiera e a non meglio identificate brigate paramilitari, con le quali ci sarebbero stati contatti diretti con emissari italiani, che riceverebbero sostegno per bloccare le partenze dei migranti. Milizie che, fino a ieri, erano accusate di gestire traffici illeciti tra i quali quelli di esseri umani, con relative carceri per migranti, luoghi di tortura e morte. Alcune autorevoli agenzie di stampa internazionale, nonché la televisione pubblica (quella tedesca), parlano di un vero pagamento da parte italiana e europea verso queste organizzazioni, che riceverebbero mezzi e armi per fare il lavoro di contenimento richiesto dal governo italiano.

Ecco, ci piacerebbe che il teorico dell’emergenza facesse emergere queste due emergenze, come è giusto che sia. Perché il grande successo del ministro dell’interno, soprattutto a destra, nasconde qualche segreto di troppo. Un segreto terribile.

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