Oggi sulla Stampa Barenghi scrive un pezzo in cui mi attacca – strano – perché «La sinistra italiana non capisce Sanders». Ora, seguo la campagna di Sanders da molto prima che qualcuno – colpito dai risultati – ne scrivesse. E non per ragioni dettate dal provincialismo, al contrario, proprio perché la sua campagna (e le primarie americane in generale) sono molto più appassionanti di quasi tutto quello che si sente ripetere (più che gufi si tratta di pappagalli) nel nostro Paese.

Barenghi se la prende con tutti (me compreso, confondendo posizioni anche molto differenti tra loro), ma praticamente scrive la stessa cosa che trovate qui. Quindi, per uscire da una polemica di cui facevo personalmente a meno, gli propongo un bell’incontro in cui discuterne. E in cui analizzare l’improbabile (aggettivo scelto otto anni fa da Obama, guarda caso) campagna dell’anziano indipendente dall’altra parte dell’oceano.

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