Leggo che Renzi dice che le minoranze del Pd vogliono solo farlo cadere. Così in Parlamento, così in Liguria.

Due premesse: in Liguria le minoranze ufficiali del Pd votano Paita. Sai che attacco violento.

In Parlamento in 28 – più o meno quelli della legge elettorale, che guarda caso è passata – hanno deciso di non partecipare al voto.

Sono meno dei parlamentari che nel Pd sono entrati negli ultimi mesi: chi è uscito da Sel è da Scelta Civica e da M5s, a cominciare dalla ministra, la legge l’ha votata eccome. Quindi il saldo è addirittura positivo.

La cosa che trovo stucchevole però è questa: nessuno ha mai pensato di rispondergli, parlo anche dei giornalisti e dei commentatori, che magari non è solo che lui è buono e gli altri cattivi, che non c’è alcun disegno per mandarlo a casa (non mi pare che nessuno voglia andare a casa e poi tanto a giugno arriva Verdini, no?), ma c’è semplicemente il fatto che:

– ha scelto lui di governare con la destra più o meno in tutte le sue forme (mancano solo quelli della destra sociale, sarà per l’aggettivo);

– fa votare leggi che sono lontane dal programma elettorale votato da me e da milioni di persone;

– ha fatto una riforma del lavoro con toni e strumenti alla Sacconi;

– ha celebrato una legge elettorale che fa impressione;

– ha una legge di riforma della Costituzione che imbarazza ormai quasi tutti, perché si sono accorti che sembra scritta in stato di ebbrezza;

– cerca di passare per ambientalista con la legge degli ecoreati (peraltro nata in Parlamento quando lui non c’era) per nascondere l’obbrobrio dello Sblocca Italia.

Non si può menare asfaltare ridicolizzare cancellare eliminare e poi fare anche le vittime. Così è troppo. Attila non se lo può permettere.

Lui vince e governerà per sempre, per quanto mi riguarda. Ma non con il mio voto. E non con quello di chi non è d’accordo.

Punto. Tutto il resto sono scemenze.

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