Leggendo Quitaly di Quit the doner (se non lo avete ancora fatto, fatelo, datemi retta: lo pubblica Indiana), ho scoperto questa storia, che secondo me potrebbe essere ripresa, nel 2014, perché le ragioni per intervenire sono in tutto simili (anche se non si tratta di grappa, per capirci). Sì, lo so, questa maggioranza non lo farà mai, ma noi insistiamo lo stesso.

Ci fa assaggiare le grappe e ci racconta la storia dei Brennerträger, i distillatori ambulanti che 3 secoli fa se ne andavano in giro per le montagne con un carretto con tutto il necessario per distillare grappa di contrabbando. Vagare per i paesi con decine di litri di grappa è però il genere di attività che comporta un elevato rischio professionale di ubriacarsi, così i distillatori divennero noti per il baccano che facevano e per la disinvoltura di cui facevano sfoggio con le locali fanciulle, guadagnandosi così il nome di «Sturmbrenner» che si potrebbe molto liberalmente tradurre come «portatori di tempesta».

Fu l’imperatrice Maria Teresa D’Austria a risolvere l’increscioso dualismo fra la necessità di approvvigionarsi di grappa e quella di mantenere le proprie figlie illibate, concedendo ad ogni maso di produrre fino a 300 litri di spirito per uso personale.

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