Le cronache delle ultime ore ci dicono che tutti gli antiberlusconiani, soprattutto quelli più accaniti, faranno quello che gli dice Berlusconi.

Berlusconi vuole votare subito? Pronti, gli danno tutti ragione. I suoi alleati antichi e recenti, gli oppositori più determinati, con o senza stelle.

Le colombe, diversamente berlusconiane (potremmo per altro evitare di usare questa espressione, per rispetto di tutti), sembrano sul punto di ritirarsi e chinare il capo (e il becco: perché Berlusconi alla riunione non le fa nemmeno parlare).

Il M5s preferisce continuare sulla propria strada, come sempre.

Nel Pd la preoccupazione più grande degli attuali dirigenti, espressa soavemente dal puntuale D'Alema, è quella di non fare il Congresso. Il perché è semplice: lo perderebbero.

Notevole la dichiarazione del segretario nazionale pro tempore, che spera di allungare il tempus, e dopo sei mesi al governo con Berlusconi – con cui si voleva cambiare la Costituzione, e tirare fino al 2015, citando Moro e Berlinguer – dichiara: non vogliamo un governo di transfughi. Mitico.

Se finisce così, Berlusconi ha vinto. Poi non lamentiamoci.

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