Non si capisce chi rientra, oggi, se un pezzo, metà o addirittura tutto il Pdl. Sono ore in cui si rovescia tutto quanto. Vi propongo perciò di alzare lo sguardo, anche perché così si rischia di degenerare.

Per questo, dalla fine della scorsa settimana (e per la verità dall’inizio della legislatura) chiedo che ci si muova in uno schema più ampio, che guardi a tutto il Parlamento e non si riduca a proseguire come se quasi nulla fosse accaduto. Così è insieme troppo e troppo poco, come ha giustamente notato Nichi Vendola.

Non so quale sia la strategia che Napolitano e Letta stiano mettendo a punto, ma mi permetto di suggerire loro uno schema diverso.

Che contempli fin dalle prossime ore una proposta di legge di stabilità libera dalla propaganda berlusconiana e più egualitaria. In cui tutto l’impegno sia posto sulla tassazione sul lavoro e sulla produzione, su interventi che interessino gli stipendi più alti nella PA e le pensioni più elevate, e su qualcosa di concreto per la scuola e l’università pubbliche: dovremmo chiedere all’Europa, come chiedeva Delors, che siano tenute fuori dal conto del debito. Promuovere il sapere, prima di pensare ai viadotti e ai trafori.

Una strategia che contemporaneamente individui una soluzione per la legge elettorale da portare in Parlamento: c’è il ritorno al Mattarellum, che rimane la soluzione più semplice, e ci sono le numerose bozze di saggi e contro saggi che in questi anni (sì, perché sono anni) si sono cimentati con la questione. Sul Mattarellum, il M5s, ad esempio, ha già votato a favore in aula.

Ripartiamo da qui, e chiediamo al Parlamento di misurarsi con queste due cose, di cui il governo sarebbe a quel punto un valido strumento.

Dicendo quali fin da oggi e domani, perché abbiamo fin troppo atteso. E basiamo su questo le formule e le tattiche, perché altrimenti sono queste a prendere il sopravvento.

Per dirla in sintesi, non ci vuole una riedizione ridotta delle larghe intese, ma il loro rovescio: non un governo politico di legislatura senza condizioni, ma un governo che serve a fare poche cose, chiare fin da ora. Come per altro avevo chiesto ad aprile e poi nei mesi successivi.

Solo così se ne esce. Altrimenti sono guai.

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