Oltre a ciò che scrive Andrea Pertici, ci sono due o tre cose da rilevare.

Che si è fatto un errore madornale a votare contro la mozione Giachetti, come il governo ci chiese di fare, per evitare di cadere, com’è noto. Fu sbagliato e umiliante, non solo e non tanto per i parlamentari che l’avevano sottoscritta, ma per gli elettori che avevano partecipato alla raccolta delle firme per la campagna referendaria di due anni fa. Siccome mi sono trovato in entrambe le condizioni, da elettore e da deputato, so quello che dico.

Su questo Grillo ha ragione: il M5s, benché lo abbia deciso dopo che il Pd aveva ritirato la sua adesione alla mozione, votò a favore. Noi no.

Non c’è molto altro da aggiungere: quando si sbaglia, si sbaglia. E non c’è alcuna ragione per negare l’evidenza ora, anche perché con l’inaffidabile Berlusconi noi volevamo cambiare la Costituzione, e proprio per questo motivo spostammo la decisione sulla legge elettorale alla fine del percorso delle riforme, votando contro la Giachetti. Errore nell’errore.

Invece Grillo ha torto a dire che non si può più fare nulla: e se gli altri hanno sbagliato, non ha senso rispondere con un altro errore dello stesso segno.

Se si va a votare ora, ci si tiene il Porcellum. Chi non è d’accordo, è chiamato a fare qualcosa, non a polemizzare all’infinito, per poi tenersi il Porcellum. Come è sempre accaduto, in un circolo vizioso che dobbiamo tentare di rompere, tutti quanti.

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