i Fini e del suoi di FeL (sigla curiosamente simile a quella del partito di Vendola) si è detto. E mentre i fellini si dissociano e i felloni continuano a difendersi nelle aule a loro più congeniali, c'è da dire che è ammirevole la determinazione della Lega. Bossi mostra il dito medio ai giornalisti. Maroni si precipita a chiarire che si va avanti fino a fine legislatura e che le divisioni del Pdl non devono influire sull'attività di governo. Sono forti, i leghisti. Di fronte alle inchieste – dagli amici di Bertolaso a quelli della P3, da Cosentino e Caliendo, da Verdini a Dell'Utri – i fanatici della legalità non hanno avuto nulla da dire. No, loro devono proseguire, qualsiasi cosa accada. Nel dibattito sulle intercettazioni, la loro posizione coincideva con quella di B. Nel dibattito sulla manovra, la loro posizione coincideva con quella di Tremonti (con un po' di latte a parte, com'è noto). Ora rassicurano: qualsiasi cosa accada, nessun ribaltone. Anzi. Si va avanti, come se niente fosse.

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