em>Spazio ombelicale. Aut. Min. rich. Se vi regalano Il viaggiatore dei fratelli Daren e Daniel Simkin (Fazi) siete già nei guai. Perché quel bellissimo, maledetto libretto vi ricorderà un sacco di cose a cui non stavate pensando. Perché voi viaggiate, ma non vi rendete conto che il tempo passa. Anche se cercate di fermarlo, il tempo, con il vostro attivismo. Per non pensarci: tanto, alla fine, ci pensa lui.
Con «il tempo in valigia» sarò domani a Ferrara, per fermarmi dopodomani a Fermo, perché nomina sunt conseguenza delle cose. E per qualche giorno non sarò reperibile, o quasi, perché c'è da fare. Alla fine di questa interminabile corsa a tappe, da quando sono tornato dagli Usa, a metà maggio, avrò girato 58 diverse località e iniziative. Con uno ‘stop’ da sistemare, perché non funziona, mi dicono. Unici momenti di svago le visite dal dentista, gandhiano finché si vuole (il dentista), ma non proprio rilassante (l'esperienza). Mi viene in mente quella canzone: «ahi, Bersani, non ti avessi mai seguito». Che poi magari si finisce con Tremonti premier, per dire, sostenuto anche da noi. Con entusiasmo.
Tra qualche giorno, per rendere ancor più 'periodizzante' questo momento, saranno trentacinque e tutto ricomincerà, perché nel mezzo del cammino sono da tempo, non solo metaforicamente, cercando quel senso che si è abbondantemente smarrito: forse l'abbiamo dimenticato in autogrill, tipo Pane e tulipani, il senso. Forse in una stazione ferroviaria. O più probabilmente in una piazza, alla fine di un comizio elettorale, perché il 2010 è iniziato presto, con una difficile campagna per le Regionali. Che abbiamo perso, ovviamente.
Ora sono qui, a casa, che nemmeno ci credo che stasera sono a casa. Ma so di dover ripartire presto, e lo scoprirete tra qualche ora, quando svelerò il contenuto della mia personalissima campagna d'estate, quella che il Pd ha annunciato ma non ha mai sviluppato. Peccato. E sarà ancora un viaggio, di tipo diverso, però, per ascoltare le persone e le cose. Oltre certamente il dibattito di questi giorni, oltre l'eterogenesi dei Fini e i colpi di coda dei caimani, oltre tutti questi politicismi che mi tolgono il respiro.
E dopo l'estate succederanno alcune cose, che non vi dico adesso, perché voglio conservarmi gran parte dell'effetto sorpresa. Del resto, la soddisfazione più bella degli ultimi tempi è contenuta in una intervista a Sandro Veronesi su Vanity Fair. Caos calmo. Anzi, caos e basta, perché la calma, di questi tempi, non mi appartiene. E dobbiamo anche smetterla di elaborare lutti, se proprio volete la mia. E vivere. E magari «scrivere e lottare», se ci riusciamo. Fa bene.

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