Se passate da una libreria, in questo primo fine settimana di primavera, non dimenticate di acquistare Come ti sei ridotto. Modesta proposta di sopravvivenza al declino della nazione di Curzio Maltese, Feltrinelli. E’ un saggio folgorante e durissimo che, guarda caso, muove da uno spietato ritratto di una Milano “senza splendore” per arrivare, dopo un largo e approfondito giro all’interno della società italiana, a Sesto San Giovanni e al progetto di Renzo Piano sull’area Falck. Tra Milano e Sesto – seguendo un coerentissimo filo rosso (i pendolari penserebbero alla metropolitana) – si parla dell’Italia, delle sue debolezze, della sua incapacità di ritrovarsi. Per chi come me si trova d’accordo con la condanna del craxismo e della modernità degli stracci della politica degli anni Ottanta da cui emersero, con modalità diverse, Berlusconi e Bossi, il libro offre una prospettiva di grande valore. Maltese si interroga senza reticenze su quello che ci attende, indicando la necessità di uno scatto, di una piccola rivoluzione morale e strategica rispetto soprattutto alla rappresentazione di questo nostro Paese, a ciò che l’Italia pensa di essere. Una frase riassume il senso del libro: “forse la radice di tutto risiede nell’avversione sistematica verso il non mediocre” (p. 19). Si parla di merito, di diritti, di giovani, di mobilità sociale. In poche righe, il senso della sfida del 9 e del 10 di aprile. Che non è soltanto l’occasione decisiva per “mandare a casa” Berlusconi, ma anche per un profondo rinnovamento della società italiana. A partire da quella società che vuole rappresentarla e che per prima deve cambiare: la politica.

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