Più finanziamenti alla scuola lombarda grazie a Prodi

Comunicato stampa. “In attesa di capire bene come Formigoni e la sua Giunta hanno modificato la distribuzione delle stesse voci di contributo già previste negli anni scorsi, con il famoso gioco delle tre carte cui il presidente ci ha abituati e che caratterizza questo bilancio, va fatto notare che il Governo, qualche settimana fa, ha assegnato a Regione Lombardia oltre 11 milioni di euro che le spettavano e che sono aggiuntivi al finanziamento per le attività formative, denaro che deriva dal riparto tra le regioni di finanziamenti sulle attività sperimentali triennali di formazione”. commenta Carlo Spreafico, consigliere regionale del Pd, a proposito di quella che la Giunta Formigoni ha presentato come “La dote istruzione”. Aggiunge Giuseppe Civati che “grazie ai maggiori stanziamenti del Governo Prodi la Regione può incrementare i contributi per il sostegno, ma la notizia nuova di oggi è il superamento dello strumento del buono scuola, che però non sana la grande sproporzione di fondi tra gli studenti che frequentano le scuole paritarie e quelli iscritti alle scuole pubbliche, se meritevoli o bisognosi. Ciò che invece preoccupa è che la Giunta abbia deciso di abrogare di fatto la legge sul diritto allo studio, sostituendola con sole quattro righe di modifica della recente legge sul sistema di istruzione e formazione professionale. Un approccio incomprensibile e che non lascia presupporre nulla di positivo”. E a proposito della notizia data dallo stesso presidente Formigoni, che ha detto di aver chiamato il Ministro Fioroni per comporre la questione apertasi con il ricorso da parte del Governo contro la legge regionale su Istruzione e formazione professionale, Spreafico ha chiosato: “Mi fa piacere apprendere, dalle dichiarazioni fatte oggi da Formigoni in conferenza stampa, che Regione Lombardia ha deciso di abbandonare sulla questione dell’istruzione la linea di contrapposizione costituzionale con il Governo che noi del Gruppo del Pd abbiamo sempre sostenuto essere inutile, controproducente e dannosa per gli interessi del sistema scolastico lombardo, per le famiglie e per gli studenti. Spero non si tratti di una mossa propagandistica, ma di un atteggiamento politico seriamente impegnato a trovare soluzioni a problemi aperti”.

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