Formigoni s’innamora di Bollywood e dall’India promette (minaccia?) un festival del cinema popolare che rappresenti la produzione di Bollywood a Milano. Tutto benissimo. Che sia anche la volta buona che si trova una soluzione per la Rai (di Milano, non di Bombay)? Che sia l’occasione, oltre che per misurarsi con le missioni all’estero, anche per confrontarsi con i problemi del cinema lombardo, dei suoi festival, della sua sopravvivenza? Dagli articoli del prode Schirinzi (ribattezzato Schirhindi per l’occasione) non siamo riusciti ad appurarlo. Da un’Ansa apprendiamo però che «la Lombardia si offre all’India come possibile grande set per la realizzazione di film e come divulgatrice in Europa del cinema indiano ancora poco conosciuto». Finalmente abbiamo capito a cosa può servire il megacentro di produzione di fiction (echipiùnehapiùnemetta) che la Regione ha voluto ricavare presso la Manifattura Tabacchi. Per trovare una soluzione, Formigoni è dovuto andare fino a Bombay. Anche in questo caso, però, il condizionale è d’obbligo.

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