Il colmo dello scolmatore: il Ministero dà ragione al Comune

Mi scrive Alfredo Viganò e sono felice di comunicarvi quanto segue. Vi ricordate la questione del canale scolmatore che deturpa il Parco Reale? Questione complessa  su cui vi sono state più critiche e denunce culturali, politiche e civili. Fu preciso l’intervento della Amministrazione e in particolare del sindaco Faglia nella denuncia di una scelta insostenibile e di un’opera assurda. Questa scelta inoltre è connessa alla questione della nuova delimitazione delle fasce di rispetto del Fiume per i rischi di esondazione e che interessano in particolare la Cascinazza. Per la denuncia fatta molte furono le adesioni in campo culturale, giornalistico, universitario, di molte personalità e cittadini che hanno amore per la qualità ambientale della nostra città e del territorio del bacino del Lambro. La questione ha interessato anche Report, ormai più di un anno fa (sul sito www.cascinazza.info trovate tutte le informazioni di dettaglio). E’ in corso una causa presso il Tribunale delle acque promossa dal Comune di Monza, con il concorso del Comune di Cologno Monzese e con l’appoggio di altri Comuni avverso le decisioni della Autorità di bacino del Po in relazione alla delimitazione delle fasce di rispetto del fiume per i rischi di esondazione in caso di piena. Vi ricordate che a queste denunce l’Autorità di bacino rispose annaspando e dicendo cose del tutto inesatte come quella di riferire che i Comuni erano consenzienti quando in realtà vi è addirittura un ricorso dei Comuni contro le loro decisioni? Vi ricordate che l’Assessorato regionale competente, per intenderci quello al territorio (e delle leggi ad hoc per Monza) aveva sostenuto che la denuncia si riferiva ad un progetto superato mentre quello vero era poche centinaia di metri sopra, ma sempre deturpante il Parco storico? Bene, il 9 gennaio ci è giunta una buona notizia che mi porta a sottolineare il rispetto che dobbiamo alle nostre istituzioni (nazionali in questo caso, ma non solo). La lettera, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici, a firma del Dirigente Reggente dice, “in riferimento all’intervento descritto in oggetto e facendo seguito a quanto……..la nota n. 88785 del 29/11/2006 del Sindaco del Comune di Monza, con la quale si descrivono gli impatti che si genererebbero sul Parco della Villa reale di Monza dall’ipotizzata costruzione di un canale scolmatore del fiume Lambro": “Ritenuto di condividere tutte le preoccupazioni e motivazioni addotte dal sindaco di Monza contro la realizzazione del progetto in argomento si richiede a codesti uffici di porre in essere tutte le possibili azioni a tutela del bene culturale in questione". Tra le istituzioni alle quali il messaggio è rivolto c’è la Regione Lombardia, nella persona e nella figura del suo Presidente. Ora tocca a Formigoni e alla sua giunta il compito di rispettare questa indicazione e di non ‘giocare’ più con i destini della terza città della Lombardia, che pretende il rispetto dei suoi cittadini e delle norme.

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