I bambini ci corrono incontro sul molo di Acciaroli, al tramonto. Ci chiedono: “Siete voi gli esperti?” Ed è forse la prima vera sorpresa di questa giornata antiorario. Ormai fuoriorario.

Per la verità il sito di Marina di Ascea con il nido sotto la cassa della musica techno ci aveva fatto sussultare. Ma ad Acciaroli suona un’altra musica.

“Sono in ritardo”, dicono i ragazzini, “dovevano arrivare molto prima!”.

Ed è la metafora del Tempo in cui viviamo.

Una tartaruga la sera prima ha percorso otto metri dalla battigia per fare il nido sulla spiaggia, a pochi passi da ombrelloni e lettini. Un turista l’ha forse disturbata, gli esperti devono verificare se ha deposto le uova.

Cinquanta persone seguono le operazioni, intorno all’area che il comune ha fatto delimitare. E alla fine si scopre che le uova non ci sono. La caretta caretta è in mare, sta cercando un altro sito, più riparato, più adeguato.

Fulvio tiene una vera lezione, mentre la luna indica la direzione, alla tartaruga e agli appassionati.

L’attesa della tartaruga è la tartaruga stessa. In termini culturali e di sensibilizzazione.

Ancora una volta, se salveremo il mondo, sarà grazie a ragazzini che invocano esperti. Loro sembrano capire cose che a noi sfuggono, per interesse o solo per pigrizia.

Stamattina la spiaggia sarà di nuovo piena di turisti… fin dai tempi di Achille, il problema è sempre stato raggiungere la tartaruga. Zenone era originario proprio di queste spiagge che ci ricordano che il tempo è un concetto relativo e lo spazio va condiviso.

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