Sono parole di Liliana Segre, a Milano, pronunciate in occasione del seminario di formazione promosso dall’associazione Figli della Shoah (21 gennaio 2019).
E mentre si discute del caso – vergognoso – di Foligno, si coglie ancora una volta l’attualità del messaggio di Segre. Valorizzare gli insegnanti, il loro ruolo, la loro missione è fondamentale se vogliamo salvare la nostra comunità e fare in modo che i piccoli cittadini siano consapevoli e quindi liberi. Se vogliamo che rispettino e siano rispettati, se vogliamo che siano forti e che le disuguaglianze di partenza siano assorbite nel corso degli anni.
Segre fu espulsa dalla sua scuola, nel 1938, quando aveva solo otto anni: proprio alla scuola ci invita a ritornare, come lei ha fatto in questi trent’anni di testimonianza, di incontro e condivisione con quelli che ha più volte definito suoi «nipoti ideali».
Senza la scuola, saremmo perduti. Ce lo ricorda ora. E vale per sempre.
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