Il WCF di Verona riunirà tra pochi giorni tutte le forze ultraconservatrici del mondo, ospiti del governo italiano guidato dalla Lega (ridicolo il balletto sul patrocinio tra Conte, Di Maio e Fontana).

Un attacco alle donne, anzi, una reazione al loro protagonismo, insopportabile per i maschilisti e i fondamentalisti di ogni risma.

E non solo. Perché l’internazionale conservatrice si dà appuntamento a Verona anche per consolidare rapporti che tengono insieme i fascisti dichiarati, i razzisti e i nazionalisti.

C’è aria di Salò, in tutto questo. Del resto a Verona fu firmato il Manifesto di Verona, atto fondante della RSI. Ci sono molti aspetti che ritornano: religione unica, partito unico, antisemitismo, ripresa dello «spazio vitale» hitleriano. Con una curiosa eccezione. Allora per fare i colonialisti buoni, si parlava di rispetto assoluto degli indigeni, in particolare dei musulmani.

Ed è per questo che è importante che a Verona ci sia anche la Repubblica con i suoi sostenitori, la Costituzione con i suoi valori, che nascono proprio per consegnare tutto quel ciarpame alla pattumiera della storia.

Questa volta però la questione non riguarda solo l’Italia, ma è una sorta di raduno di combattenti e reduci che hanno un precipuo obiettivo. Quello di far saltare l’Europa, sotto il profilo economico e culturale e orientare la democrazia in senso autoritario fino alla sua negazione.

Per questo vi aspetto a Verona. Dobbiamo essere tante e tanti, tutte e tutti.

E lo saremo con Possibile e con l’appello di Beatrice, Annalisa e delle altre ragazze, per cambiare tutto. Lo trovate qui: «Tocca a noi».

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