Ieri ha fatto scalpore un tweet in cui scrivevo che il contrario del ddl Zan è Naz, inteso come abbreviazione.

Mi riferivo ovviamente a chi va presentando proposte contrarie sostenute da argomenti omofobi, assurdi, violenti e tutto sommato giustificazionisti delle discriminazioni. Robe dell’altro mondo. E lo confermo e lo confermerò sempre.

La cosa che ormai non sorprende più è che si siano offesi i presunti liberali che non sanno più distinguere gli illiberali – con cui poi non si sa mai, ci si fa un governo… -, dai distinguisti (nel senso dell’eterno distinguo che butta tutto in caciara) che non si rendono conto che mettersi a fare le pulci al ddl Zan significa sabotarlo (lo capisce anche un bambino) e da quelli che mi spiegano la filosofia (!). Grazie, ho letto John Locke. E anche Voltaire. Siete davvero carini.

Il punto è che le astrattezze vanno benissimo ma in politica – soprattutto oggi – sono solo esercizi di stile. E la mancanza di stile non è certo di chi lo fa notare, ma di chi si chiede quando tuteleremo persone che per il semplice fatto di essere omo, trans, queer sono discriminate, menate, violate.

Mi pare semplice, la distinzione. Non è manichea, è semplicemente costituzionale.

P.S.: la Costituzione la fecero anti-fascista per rovesciare l’impianto illiberale del fascismo. Quindi è il contrario del fascismo. E chi è fascista o adotta argomenti fascisti è fuori dalla Costituzione e dalla Repubblica. Ripassare, grazie.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti