È ormai chiaro che Beatrice Brignone ha un piano. Vassalotti ne riesce solo a intravvedere i contorni, non ne conosce i dettagli ma ne è sicuro.

Ormai il record di iscritti è sbriciolato (in soli tre mesi, rispetto al dato degli anni precedenti), pur essendo tutto fermo e bloccato dalla pandemia.

Nuove persone e nuove competenze si affacciano, è partita la scuola di politica e anche la campagna per il 2 per mille (S36 è il codice), il lavoro sui contenuti si arricchisce ogni giorno di più, le tessere sospese e il lascia o raddoppia (ma si può?!) hanno funzionato bene, a leggere le chat piene di entusiasmo.

Dopo il mantra «clima, progressività, patrimoniale», Possibile ha deciso di dedicare un mese intero alla legalizzazione della cannabis (ci mancava pure questa, Vassalotti non è certo una creatura di Manzini).

Ha sentito parlare di una prossima iniziativa per prepararsi alle elezioni, anche se non si sa nemmeno quando si terranno. Brignone è convinta che – passata la pandemia – scatterà la campagna elettorale. Roba da matti.

Inutile dire che per l’ispettore ciò comporta l’inevitabile richiesta di rinnovare e proseguire le indagini. Senza aver cavato un ragno dal buco. Dura la vita dell’investigatore, quando non ti danno riferimenti sufficienti. O forse te ne offrono fin troppi.

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