Ringrazio Repubblica per lo spazio – curato da Giovanna Vitale – nel quale ho potuto esprimere il mio punto di vista. Erano anni, come diceva quel film.

Questa mattina mi sono arrivati molti messaggi, che avevo ricevuto anche quando era stato eletto Zingaretti, per la verità (e sono passati solo due anni): «torna», «ora sì che siamo di sinistra», «vedrai che si costruiscono alleanze come si deve», «si cambia pure la legge elettorale…».

Ecco, rispondo serenamente e pacatamente: sto sereno. Faccio l’editore. Milito in Possibile, da cittadino “normale”. Le ragioni per cui sono uscito dal Pd ormai secoli fa sono ancora tutte là. Fino a prova contraria. Però sono buoni tutti a metterci una scritta e – absit – anche una letta. Vediamo che cosa faranno. Se cambieranno le politiche migratorie di cui vanno orgogliosi (Minniti-Lamorgese con un breve intervallo Salvini), se cambieranno le politiche fiscali (progressività e patrimoniale), se si farà qualcosa per gli stipendi e per i salari, se soprattutto il clima sarà la prima e più urgente cosa. Per ora, a proposito di discorsi di verità, non mi pare proprio.

Per il resto, rimangono solo i miei auguri, sinceri, a Enrico. Lui ha ritrovato la fiducia che gli tolsero noctis tempore. E non è una cosa banale. In bocca al lupo.

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