Come annunciato ieri da Beatrice Brignone, segretaria nazionale di Possibile, sta per partire una scuola di politica che si chiamerà – con la tipica autoironia di chi non sopporta il motto «non accetto lezioni da nessuno» – «A ripetizione».

Saranno lezioni brevi, online, a disposizione di chi aderisce o anche solo “simpatizza” (che, se ci pensate, è una bella parola).

Alla fine ci saranno anche i “compiti”, tre “azioni” finali da svolgere per chi segue il corso di formazione, per proseguire in un’azione che per noi è intimamente politica. Cultura è politica, politica è cultura, come sapete.

Noi, per primi, ripetenti, ripetiamo le stesse cose da tempo. E ci piace ripartire da Politica!, il lavoro curato da Davide Serafin, dedicato a un recovery plan come si deve o quantomeno si dovrebbe.

Particolare attenzione sarà poi dedicata al tema dei temi, il clima, e alle conseguenze sulla vita delle persone e alle disuguaglianze che porta con sé.

Troverete tutte le informazioni sul sito di Possibile (se poi volete anche aderire, wow).

Due citazioni per concludere. Una di Søren Kierkegaard (La ripetizione, 1843):

«La dialettica della ripetizione è semplice: ciò che infatti viene ripetuto, è stato, altrimenti non potrebbe venire ripetuto; ma proprio il fatto che ciò è stato determina la novità della ripetizione. Dicendo che ogni conoscere è ricordare, i Greci dicevano: «l’intera esistenza attuale è esistita». Dicendo che la vita è una ripetizione, si dice: «l’esistenza passata viene a esistere ora». Senza la categoria di reminiscenza o di ripetizione, la vita intera svanisce in un rumore vuoto e inconsistente.»

L’altra di Muhammad Ali, tratta da Marco Bongiorni, Drawning as fighting, che dedica alla ripetizione un capitolo di grande interesse.

«It’s the repetition of affirmations that leads to belief.
And once that belief becomes a deep conviction, things begin to happen.»

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