Scrive Beatrice Brignone, segretaria di Possibile, forse all’indirizzo dell’ispettore Vassalotti e di tanti che a sinistra e non solo si interrogano sul momento politico che stiamo vivendo. Perché è tutto meraviglioso nella politica italiana, ma esistono anche persone serie e che seriamente si organizzano. Anche i 5stelle si sono “sistemati”, aderendo perfettamente al sistema che avrebbero dovuto abbattere, aprire come una scatoletta di tonno. Sono finiti a tranci, come nelle profezie che in qualche modo si autoavverano.

Nel frattempo il Pd lancia la fase costituente (!) e tutti cercano un governo semi-politico (errore clamoroso, a mio modo di vedere) per continuare a fare i ministri. Ormai esistono figure politiche eterne, che sono diventati concetti. Come Franceschini, che ormai è Franceschinità. Poi si parla di Orlando, che aveva negato la possibilità di un governo con la destra estrema nemmeno glielo avesse chiesto Superman giusto una settimana fa.

L’unico che non potrà entrare “nemmeno” al governo è Nick Mano Fredda Zingaretti, intrappolato nel suo ruolo di segretario, che siamo sicuri inizierà a svolgere nella prossima legislatura. In questa è “senza voto”, come quei calciatori che entrano a partita iniziata e non trovano la posizione giusta, in mezzo al campo.

Intanto Salvini è diventato talmente europeista che fa gli elenchi in fiammingo e gira con una felpa con su scritto EUROPA a caratteri cubitali.

Conte è senese d’adozione: forse il punto d’equilibrio ha trovato un punto di equilibrio.

Dibba non ci sta, manda a fanculo anche se stesso, per ragioni di coerenza. «La storia d’amore», come la chiama, è finita. Del resto, questi M5s sono stati proprio con tutti e la loro monogamia così a lungo rivendicata si è rovesciata nel poliamore.

Poi, per fortuna, ci sono gli altri e ci sono soprattutto le altre.

Ecco Brignone:

Abbiamo sorriso di fronte al quesito che è stato sottoposto agli iscritti al Movimento 5 Stelle per strappare il via libera al governo Draghi.

Abbiamo fatto ironia sulle uscite strampalate di Toninelli che, sconvolto ci ha fatto sapere “addirittura di lavorare”, abbiamo riso per non piangere sulla confusione del Ministro degli Esteri tra libici e libanesi, sulle sparate di Di Battista da ogni parte del globo, sui tripli, quadrupli carpiati di chi è partito drago incendiario con l’impeachment a Mattarella e l’uscita dall’Euro ed è finito timido Grisù e “fortuna Mattarella, fortuna l’Europa”.

Va bene tutto, le battute, l’ironia, la tolleranza di chi guarda “questi ragazzi diventare grandi” come se si trattasse di alunni che si accorgono che la gita di classe è finita, però poi c’è anche un altro modo di fare politica.

Fatto certamente di passione e allegria, ma anche di studio, di impegno, di visione e progettualità. In cui la comunicazione viene usata per veicolare contenuti, non per cavalcare verso il basso rabbie e paure con lo slogan più efficace.

Noi nella Zona lampone di Possibile facciamo così.

Ci alziamo ogni mattina studiando la rassegna stampa, le nuove proposte che ci arrivano e quelle sul tavolo. Le confrontiamo, cerchiamo riscontri, analizziamo i numeri, mettiamo in circolo le idee. L’obiettivo è sempre lo stesso. La costruzione una società più giusta, che realizzi uguaglianza e vero progresso.

Senza cambiare idea a seconda delle convenienze e del sondaggio del momento.

Lo facciamo ogni giorno con “determinazione, studio e persistenza”, come recita l’ultimo messaggio che ci ha lasciato Max Fanelli, l’iscritto numero 1 di Possibile, che ci ha insegnato che i sogni si possono realizzare, ma a patto che l’impegno per la loro costruzione sia il primo pensiero della mattina e l’ultimo della sera.

Determinazione, studio e persistenza e la felicità di occuparci dei nostri ottanta ettari per rendere migliore un pezzetto di mondo.

Non siamo soli e ogni giorno cresciamo sempre di più. Puoi farlo insieme a noi, decidendo di aderire a Possibile, leggendo e condividendo le nostre proposte, coinvolgendo anche altre persone a fare lo stesso.

Archiviate le rottamazioni, i vaffa e le scatolette di tonno, torniamo a dare centralità e contenuti a quella parola bellissima che parte da Polis e arriva a Possibile.

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