Per un attimo l’ispettore ha pensato. «Adesso arriva Draghi e risolve tutto lui. I giornali lo presentano come una sorta di Dalai Lama, di Piccolo Buddha, di Predestinato. Così quelli di Possibile si daranno una calmata».

E invece niente, continuano a iscriversi, ormai manca poco che si superi il dato del 2018 e non siamo nemmeno a metà febbraio. La stima di Vassalotti è che Possibile faccia il record di iscritti, nel 2021, rispetto ai sei anni precedenti.

Aprono comitati, si riattivano cellule molto in sonno, si riavvicinano persone che non avevano aderito, negli ultimi anni, per tante ragioni. E si iscrivono tantissime persone nuove, nuovissime, ancora e ancora.

A livello nazionale, osserva Vassalotti, mentre Brignone – folle! – è già alle prese con la preparazione della campagna elettorale, nascono nuovi gruppi tematici e ogni giorno c’è un tema che si colloca a distanza siderale dal chiacchiericcio che ancora incredibilmente prosegue nelle stanza del Palazzo.

E tutto questo, osserva l’ispettore, mentre è quasi impossibile incontrarsi, discutere, fare politica come si faceva prima della pandemia.

Anche Coloccini, che ormai Vassalotti considera amico e lo chiama a ogni ora del giorno e della notte, conferma. Il brigadiere è maniacale, conta e riconta, come se non si fidasse dei dati che registra. Ma non può che concordare con il collega. Nonostante tutte le condizioni di contesto avverse, le persone continuano a scegliere Possibile.

I due proseguiranno le loro indagini, voi continuate a aderire.

«È lo spirito giusto», rimugina Vassalotti, «la chiave di tutto quanto».

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