È inutile girarci attorno, cercare scorciatoie, rilanciare cantieri (che poi a me vengono sempre in mente i vecchietti intorno che li guardano), continuare a sfornare sigle dai nomi improbabili, con le stesse persone. E non è un modo di dire. Sono sempre le stesse persone. Si dimettono più volte e più volte si rimettono. A dire le stesse cose. L’eterno ritorno del burocrate sotto forma di se stesso.

Quello che ci vuole, da tempo, è un posto dove trovarsi a pensare. E farlo insieme. E dove respirare idee, soluzioni, parole (!) nuove.

Per questa ragione ho chiesto alla direzione di Ossigeno che, mentre siamo tutti #ossigenati per il secondo, straordinario numero, ci si metta a lavorare per questo, in previsione del primo numero del 2021.

Certo, c’è il virus, non ci si può vedere in redazione – come si diceva una volta – ma si possono attivare percorsi di confronto che non siano le solite assemblee da quattro zoom.

E ci vorrà del tempo, lo so bene. Magari non l’attesa tipo L’amore ai tempi del colera, per capirci, però bisogna fare le cose bene, con calma, passo dopo passo.

C’è una causa editrice, al vostro servizio. C’è un blog e una pagina, dove iniziare a trovarsi e fare numero.

Respiriamo.

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