Ogni volta che vado via per qualche giorno, al momento del saluto sembra che stia per andare in guerra: attraverso il prato che va verso il cancello e i nani da dietro i finestroni continuano a mandarmi baci volanti fin quando poi escono e, correndo come dei matti, vengono a darmi l’ultimo abbraccio. Poi, camminando verso il tramonto mi allontano senza voltarmi mai (non è assolutamente vero, mi girerò almeno diciannove volte prima di voltare l’angolo!). Poi, prendo una piccola corriera (nel vero senso della parola, perché l’autista corre sempre parecchio e a ogni stop si gira scusandosi per la frenata brusca), di quelle vecchie, piccoline, che mi porta alla stazione del far west, da dove mi dirigo verso il mondo civilizzato. Il tutto attraversando campi di grano, granturco, papaveri e simili.
Qualche giorno fa le personcine, sentendomi parlare con la mia ragazza, hanno capito che nei giorni a seguire avrei dovuto lavorare tanto (parlavo del libro che avete tra le mani) e hanno pensato che mi riferissi a dover riprendere la tournée e quindi ripartire e andare via di nuovo, stando lontano per molti giorni.
Vedevo i due confabulare e dopo essere spariti in cameretta per qualche minuto, tornare circospetti, nascondendo qualcosa dietro la schiena. E come spesso accade, ci hanno lasciati a bocca aperta, per la loro capacità incredibile di rendere possibile l’impossibile.
Avevano preparato di loro pugno, scritta a mano dal piccolino grande e disegnata dalla piccolina piccola, una lettera che a loro dire era appena stata consegnata dal postino e loro l’avevano trovata fuori, per terra sulla veranda. C’era scritto:
«Bravisimo Masimiliano Loizzi
teatro chiuso per lavori
tetto sopra caduto
e bruciato tutto
Resta a casa
Teatro chiuso
Ciao»
Praticamente era un telegramma che mi avvisava che potevo restare a casa, perché la tournée sarebbe saltata, senza però far alcuna menzione al recupero delle date, alla cassa integrazione dovuta allo scioglimento anzitempo del contratto da dipendente in essere o al versamento dei contributi dovuti per permettermi di ricevere la disoccupazione. Praticamente una lettera dell’INPS, ma scritta un po’ meglio e che in più diceva che sono bravissimo.
Poi hanno tirato fuori dei soldi di carta, disegnati e colorati di loro pugnetto, verdi e rosa brillante, con i quali – hanno detto – «possiamo comprare quello che ci serve, così non dovete più andare a lavorare e potete stare sempre con noi e il papà non deve più andare via per tanti giorni».
A parte aver apprezzato molto le nuance dei soldini, d’istinto ci siamo accovacciati alla loro altezza e li abbiamo abbracciati più forte che potevamo. Poi abbiamo spiegato loro che prima o poi – almeno così si spera – saremmo tornati al lavoro, ma che non sarebbe cambiato nulla perché «non c’è niente di più bello che stare insieme».
Anzi, nel giro di qualche giorno saremmo potuti tornare a uscire e fare qualche passeggiata, come ai vecchi tempi. Anche perché la prima fase della Fase 2 si stava avvicinando sempre più, la primavera stava sbocciando ovunque ed eravamo circondati dalla rinascita e dal fiorire di ogni colore immaginabile.
«Quindi papone davvero sta finendo il virus?»
«Sì, amore. Prima o poi finirà».
«Quindi possiamo uscire?»
«Sì, amore».
«Davvero possiamo uscire?»
«Sì, amore, te l’ho già detto. A meno che non venga a nevicare a maggio, possiamo uscire»

E così siamo usciti e finalmente ci vediamo con Massimiliano Loizzi, autore di queste luminose pagine, e con Vittorio Ruben Camillas, a Milano, domani, martedì 7 luglio.

A grande richiesta i prossimi appuntamenti del #20destatetour di People:

7 luglio
19:30 e 21:30
MALEDETTA PRIMAVERA
con Massimiliano Loizzi, Giuseppe Civati, Vittorio ‘Ruben Camillas’ Ondedei
Mare Culturale Urbano, Via Giuseppe Gabetti, 15, Milano

8 luglio
18:30
POJANA E I SUOI FRATELLI
con Andrea Pennacchi e Giuseppe Civati
Bookique, Via Torre D’Augusto, 29, Trento

9 luglio
19:00
LA STORIA DELLA MUSICA DEL FUTURO
con Vittorio ‘Ruben Camillas’ Ondedei e Giuseppe Civati
“Effimera: l’estate popolare”, Fusolab 2.0, Viale della Bella Villa, 94, Roma

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