People mette a disposizione, gratuitamente come è giusto che sia per una battaglia che dovrebbe essere di tutte e di tutti, un diario scritto giorno dopo giorno, pensando a Zaki e alla sua ingiusta e violenta detenzione nelle carceri egiziane. Un testo curato da Marco Vassalotti.

La nota dell’editore dice così:

Sono, queste, le pagine di un diario che teniamo, pensando a Zaki, alla sua detenzione ingiustificata e alla violenza a cui è sottoposto da settimane e settimane. Lo facciamo anche in memoria di Giulio Regeni e alla ricerca della verità che lo riguarda e che riguarda tutte e tutti noi.

Le autorità egiziane rinviano le udienze e la comunicazione delle loro decisioni a proposito di quella che chiamano custodia cautelare. Tutto ciò che l’arresto di Patrick rappresenta – negazione della libertà, dei diritti, della cultura, della civiltà – a nostra volta lo rovesciamo e lo rinnoviamo, in nome della libertà, del diritto, del rispetto per le persone e per i loro corpi.

Patrick non è italiano ma è come se lo fosse. E così dovrebbe essere riconosciuto, anche formalmente. È uno studente bolognese, un ricercatore promettente, accompagnato dall’affetto e dalla mobilitazione di centinaia di suoi colleghi e dei suoi professori. È una persona che come tutte quelle che si trovano nelle sue condizioni, e sono tantissime, ha diritto a un trattamento umano e rispettoso della sua dignità.

Ci auguriamo che come sono fatti puntualmente valere gli interessi commerciali (anche quando si tratta di armi, che l’Italia, secondo le proprie leggi, non potrebbe vendere a Paesi che non rispettano i diritti umani), i rapporti diplomatici e la ragion di Stato, le nostre istituzioni intendano far valere i valori costituzionali che rappresentano il miglior profilo della nostra comunità, per noi, per chi la frequenta e per chi vi intrattiene relazioni.

Fatelo uscire.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti