Regolarizzazione è parola che getta nel panico i politici conservatori da tempo. Loro preferiscono conservare le cose così come sono, irregolari, ingiuste nei confronti di qualcuno e giustissime invece per altri che se ne approfittano.

Ovviamente ti guardano come se si trattasse di una dato naturale, immodificabile. Nelle campagne si sfrutta, ok? Come per altro nei fiumi si sversa, giusto?

Il dibattito sulla regolarizzazione è affascinante. I 5stelle rispondono con gli ormai tradizionali non argomenti di chi ha governato con Salvini per un anno (ricordo: se ne è andato lui, non loro). E non ha mai espresso una benché minima obiezione alle sue politiche. Nella nuova maggioranza, peraltro, nessuno ha mai inteso modificare i decreti del precedente ministro. Così come per le ONG e i porti. Siamo alle solite.

La sovrapposizione dell’agricoltura con la questione migratoria è immediata, nel discorso politico. Ma c’è un “non detto” che vale anche di più. Perché nasconde la solita, centrale questione di quanto sia remunerato il lavoro, soprattutto quello manuale. Il virus a questo proposito avrebbe dovuto insegnarci molto, ma è evidente che ciò non sia accaduto. Benché necessari restano lavori umili e sottopagati, questo come altri.

La soluzione è – semplicemente – pagare i lavoratori il giusto e non sfruttarli. Far sì che la GDO applichi principi etici e non predatori, come ci ricorda Davide Serafin da tanto, troppo tempo (cfr. Senza più valore, il suo libro, che si potrebbe chiamare anche Senza più volere, senza più voler cambiare i guasti del mondo in cui viviamo).

Questo è il punto. Siamo ovviamente favorevoli alla regolarizzazione, soprattutto se è concepita pensando alla dignità delle persone e non soltanto in modo strumentale, ma il problema è – ancor prima – un altro: la catena del valore si è rovesciata nella catena dello sfruttamento.

La fase 2 porta a galla questioni delle quali prima non ci volevamo occupare. Sanare lavoro e territorio e istituzioni è l’opportunità che la situazione ci offre. Andrebbe colta, come i pomodori maturi, andrebbe sfruttata a vantaggio di tutti, invece che dei soliti.

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