La Liguria spalanca quasi tutto, anche l’essenziale toelettatura dei cani, già protagonisti assoluti della quarantena. C’è del genio in questa follia. Il presidente parla in ogni intervista di polpette, una vera ossessione. Si potrà anche fare la spola avanti e indietro dalle seconde case per la manutenzione. Del resto la Liguria è la regione con i dati più brutti, e li conferma anche nell’ultimo weekend, ma se ci stanno le polpette d’asporto tutto il resto passa in secondo piano.

In Veneto servono gelato a cinciallegri in coda, già da tre giorni. Mi dia una pallina al tampone, per favore. Si potrà portare a casa pizza e caffè, dopo averne abusato nelle settimane precedenti.

In molti hanno tirato avanti le lancette di una settimana e non hanno aspettato Conte, si sono mossi per i fatti loro, dimostrando di avere compreso in pieno il doveroso rispetto delle istituzioni e la necessaria collaborazione tra i livelli decisionali. Grande attesa per la Lombardia e Milano soprattutto. In Piemonte situazione ancora critica. Chissà cosa decideranno i solerti amministratori delle regioni più colpite.

Ma poi in serata, Conte, è arrivato. Scrivevo su Twitter: «Sono soddisfatto perché le mie due principali preoccupazioni, #icazzoditamponi e la benedetta Scuola, sono completamente uscite dall’agenda. Continuiamo così, facciamoci del male».

Al mio commento seguiva quello di Emanuele Menietti, pochi minuti dopo:

• niente sulla scuola
• niente sul sistema sanitario
• niente su tamponi e test sierologici
• niente su social tracing
• niente sulla app “immuni”

E questa mattina le parole di Francesco Cancellato. Perché non si trattava di riaprire le scuole, come commentano presuntuosi i contisti, ma di darci un piano, per i bambini e per le famiglie. Piano che non c’è. Per ora c’è solo un comitato di 100 e passa membri che si riunisce attorno a una ministra inadeguata.

Alla fine la #Fase2 è la #Fase1 con i parenti, come ha chiosato GP Coriani.

Cioè fin qui #iorestoacasa, ovvero dipende dal singolo, stai a casa, fai il bravo, è tua responsabilità. E inaspettatamente siamo stati ligi. Ma se poi si riapre e tu istituzione – anzi voi, perché di coordinamento non v’è traccia – non mi garantite, se le cose non funzionano, se non hanno senso, allora la colpa è vostra.

Il Galateo lo scrisse Giovanni Della Casa, di una nuova edizione in versione confusa non si sentiva alcun bisogno. E della casa, ormai, sappiamo tutto. Anche della famiglia, che scopriamo ora essere basata unicamente sul sangue. E sulla parentela. Per un fidanzamento basterà un’autocertificazione? Ci diranno dei gradi in apposito allegato.

Manca ancora la struttura, la strategia, gli strumenti, i servizi.

Manca ancora la distinzione tra situazioni e situazioni, geografiche, anagrafiche e non solo, che fanno parte di questa storia.

Per le norme di dettaglio, poi, non ne fai un elenco di quaranta minuti: presenti un testo scritto. Prima. Tu devi spiegare le questioni strutturali e di indirizzo. Sanitario, sociale, culturale, economico. Così fa un premier.

Come scrive oggi Paolo Giordano, il (quasi) lockdown ha dato solo in parte i risultati sperati.

«In realtà, abbiamo chiuso in ritardo per salvaguardare il comparto produttivo e apriamo adesso, raffazzonati, per salvaguardare il comparto produttivo. Anche il quadro epidemico si piega davanti all’ipotesi di un’economia strangolata».

Aggiungo: in verità il lockdown del 22 marzo era con deroga per tutti coloro a cui convenisse tenere aperto. E infatti lo hanno fatto. Puntualmente.

Su #icazzoditamponi, Giordano insiste: «la catena che va da me che installo coscienziosamente l’app fino al laboratorio dell’ospedale è stata rafforzata in ogni suo anello per garantire l’efficienza di questo nuovo delicato meccanismo?». Perché questo è il punto.

Sbaglierò, ma io credo che il primo compito del governo dovrebbe essere restituire le libertà costituzionali ai cittadini. Si stanno mandando le persone a lavorare e si tengono le dita incrociate. Unico strumento elaborato finora: due metri di distanza e la mascherina (che prima non serviva…).

A questo punto possono rimanere a casa tutti quanti. Anche senza conferenza stampa con cui annunciarlo.

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