Condivido e sottoscrivo questo post, scritto da Franz Foti:

«Oggi con People abbiamo messo in vendita sul nostro sito un titolo a cui teniamo molto. È un libro illustrato, pensato per bambini e non solo, che racconta la storia vera del gattile di Aleppo e del tragico assedio di quella città. Si chiama, il libro, “Peppo, il gatto di Aleppo”, e sarà in libreria dal 7 di novembre.

Nel controllare gli acquisti sul nostro sito, come facciamo normalmente, abbiamo notato che PayPal oggi ha bloccato sistematicamente tutti i pagamenti relativi a quel libro. Un po’ insospettito, ho chiamato il servizio clienti, che – dopo una certa insistenza da parte mia – mi ha spiegato la ragione di questa sospensione.
PayPal ha osservato un numero di transazioni a suo dire insolite legate a una parola ancor più insolita: Aleppo, appunto.

La gentile signora del call center con cui ho parlato mi ha spiegato che essendoci in corso una guerra, loro tengono d’occhio le transazioni, rassicurandomi sul fatto entro 72 ore tutto si sarebbe risolto, salvo irregolarità. Una volta appurato che People non è una costola dell’ISIS e che non sta raccogliendo fondi per il Califfato, insomma.

Ora, si tratta solo di qualche transazione e non è certo questo piccolo inconveniente a preoccuparmi. Quello che mi ha fatto pensare, piuttosto, è che Aleppo, come Kobane – come molte altre città che subiscono lo stesso destino e di cui ci curiamo ancora meno – dovrebbe essere una parola in grado di metterci in allerta tutte e tutti. Ma invece così non è.

È una spiacevole coincidenza che noi si esca con questo libro proprio mentre sotto i nostri occhi si consuma l’ennesimo conflitto, in questo caso a spese del popolo curdo, tradito ancora una volta da un occidente che se ne lava le mani, troppo impaurito dalle minacce di un despota come Erdogan, troppo suddito delle intemperanze del demagogo Trump, troppo vilmente legato ai propri interessi per tener testa all’espansionismo geopolitico dello zar Putin.

Ecco, vorrei non fosse solo PayPal, ad allertarsi quando sente parlare di Aleppo.»

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