Poteva mancare, nella rassegna dedicata a #ilibrideglialtri, un libro dedicato alla pubblicità editoriale? Risponditore automatico: no.

Neri Pozza è l’editore, Ambrogio Borsani è l’autore, La claque del libro. Storia della pubblicità editoriale da Gutenberg ai nostri giorni è il titolo.

Consigliatissima per gli addetti ai lavori ma anche per i curiosi soprattutto per l’ultima parte, dedicata al marketing e ai social network.

In particolare, un passo di Frédéric Beigbeder e del suo 99 francs ovvero 26.900 lire (ovvero 13,89 euro, diremmo noi), che non vale solo per i libri:

Il marketing è una perversione della democrazia: è l’orchestra a dirigere il direttore. Sono i sondaggi che fanno la politica, i test che fanno la pubblicità, i panel che scelgono la programmazione musicale alla radio, le “sneak preview” che determinano il finale dei film, l’auditel che fa la televisione. […] Big brother is not watching you, Big Brother is testing you. Ma il sondaggismo è conservatorismo. È un’abdicazione.

«Rendere popolari cose che ancora non lo sono» è uno dei miei slogan preferiti. Perciò si deve rischiare. Se si vuole, aggiunge Beigbeder «l’innovazione, l’originalità, la creazione, la ribellione». Borsani ricorda che tutto ciò è stato scritto prima dell’avvento dei social network, che hanno ulteriormente cambiato le carte in tavola e anche le pagine dei libri e la loro diffusione, pure.

Promuovere la lettura è giusto, dilettevole e anche utile, perché un libro legge l’altro e i lettori ne leggono di più. E fa bene a tutti anche consigliare libri che non si pubblicano, perché – appunto – li pubblicano gli altri. È proprio un’idea di mondo diversa rispetto alla competizione fine a se stessa, quella a cui riferirsi. Continueremo a pensarla così e a scriverne in questi termini. People read People, insomma. In senso lato, latissimo.

#ilibrideglialtri

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