Corsi e ricorsi. Oggi come allora, quando si preferì far saltare lo schema, con il contributo di quasi tutti, si parla di un’ipotetica maggioranza Pd e 5s. E come allora ci sono parecchi problemi da affrontare, per due forze politiche che da allora hanno scelto di ingaggiare uno scontro frontale, totale e globale per anni, facendo crescere la destra più estrema. Due forze politiche che in questi anni hanno bruciato tutto il loro personale politico, a cominciare dai loro leader assoluti, venerati come semidei.

Essendo la persona più noiosa di tutti i tempi, il mio consiglio è sempre lo stesso. Se si vuole fare qualcosa di buono, bisogna puntare alto, altissimo. Proprio nel momento in cui la politica è al livello più basso di sempre (gli interventi dell’altro giorno in Senato stordivano per la loro pochezza), come se si trattasse di una colossale spinta di Archimede a livello morale e politico, appunto, si dovrebbe immaginare un governo di profilo eccezionale che, con il concorso delle forze politiche presenti in Parlamento, restituisca una vocazione e una missione al paese.

Per farlo, si deve partire dal «governo del cambiamento climatico» come, parodiando la formula usata dal precedente governo e anche da quello prima (!), ho provato a definirlo, offrendo – insieme a Davide Serafin e in collaborazione con Chiara Bertogalli – un progetto per i prossimi anni.

La lista delle cose da fare, le scadenze urgenti, le scelte radicali che ci toccano sono più impegnative della lista dei ministri, del rincorrersi di nomi e cognomi da calciomercato che già circolano. Ci vogliono i migliori, contro il Peggiore. E ci vuole la generosità di chi ha fatto e disfatto – male, spesso -, perché siano altri a interpretare questa sfida. Nessuno di loro può fare parte di un governo che voglia davvero cambiare prospettiva.

Solo così si potrà, altrimenti si tornerà a votare alla svelta, perché Mattarella non vuole si perda altro tempo (sono 6 anni, a guardare bene, che si traccheggia). Con un tremendo sistema elettorale pensato dagli uni (Pd) per far vincere gli altri (Salvini), con la sconfitta di una dialettica parlamentare devastata dal Peggiore, dalla sua volgarità e da un disegno preciso: distruggere l’Europa e dividere l’Italia, su commissione russa, oltretutto.

Come allora, il disastro sarebbe meglio evitarlo.

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