Ho visto il futuro al largo dei Bastioni di Porta Venezia, questa mattina. E no, non si perderà come lacrime nella pioggia.

Ho visto le ragazze di Nonunadimeno prendersi tutto quello che è loro, per le strade di Verona, da tutte le città d’Italia.

Ho visto un molo di Catania, con una nave attraccata, e le persone sequestrate, riempirsi di cittadini. Di esseri umani.

Ho visto la reazione, a Milano, quando è arrivato Orbán, che in due giorni piazza San Babila era strapiena.

Ho visto una marea di persone, tra Perugia e Assisi, contro la guerra, anzi, le guerre.

Ho visto, nei venerdì in piazza, un nuovo mondo, che vuole salvare il vecchio, ormai condannato.

Ho visto cose che voi disumani non potreste nemmeno immaginare, in questo anno passato lontano dal Palazzo. Ho letto cose straordinarie e le ho viste accadere, come la storia di una piccola ragazza svedese. Ho visto suo padre, e il suo sguardo orgoglioso e spaventato insieme.

Ho visto l’antifascismo, per il quale si può e si deve tornare a combattere.

Ho visto Liliana Segre.

Ho visto Nina da ragazza e poi da donna e il mondo in cui vivrà e ho pensato che dobbiamo fare qualcosa ora, perché non è giusto che vada a finire così.

Ho visto la passione, che era sparita. Ho visto le persone. Ho visto le api, che rischiano di sparire come le lucciole di Pasolini.

Ho visto Ventotene.

Ho visto che ci sono persone che reagiscono allo schifo, all’orrore, alla politica ridotta a sangue e merda. Il sangue è sempre quello degli altri, quanto alla merda…

Ho visto politici prepotenti e tronfi e ridicoli nella loro arroganza – da lontano fa ancora più effetto – e persone belle e giuste a cui dare il voto e il sostegno, proprio perché sono di un’altra pasta.

È una meravigliosa posizione, di cui ringrazio tutte e tutti, le persone che mi hanno accompagnato e anche quelle che mi hanno abbandonato, perché non avevo più potere né visibilità. Meglio così, di loro non avevo alcun bisogno.

Una posizione in cui la politica è un’altra cosa, che sta in mezzo alle altre, al lavoro, alla quotidianità, alla vita.

Una posizione da cui vi prego di andare a votare, perché non possiamo lasciare correre, astenerci, non dichiararci. Non dovremmo farlo mai, non lo dobbiamo fare questa volta, soprattutto.

Buon voto.

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