Dell’attacco forsennato delle destre d’ogni specie contro Greta ho già avuto modo di parlare. Sono imbufaliti perché per una volta non sono le loro fake, le loro ‘teorie’ pseudo quando non anti scientifiche, il loro complottismo da quattro lire a imporsi, ma il suo esatto contrario.

Una ragazzina che dice: ascoltate gli scienziati che ve lo dicono da trent’anni, la vostra casa brucia, altro che legittima difesa. E milioni di ragazze e di ragazzi che la seguono e lo denunciano nelle piazze di ogni paese.

La verità è che loro, di Dorian Gray, sono il quadro. Sono la politica della tradizione, spesso inventata all’uopo o di sana pianta (rileggersi Hobsbawm), che nega i processi in corso, che detesta il cambiamento (altro che «governo del-»), che pretende di imporre una fissità, anche se ciò significa estinguersi.

A loro dell’estinzione delle specie, pure di quella umana, non interessa proprio nulla: a loro interessa la propria sopravvivenza, il potere che duri ancora un po’, a costo di smentire tutto quanto si è sempre pensato e sostenuto. In questo senso il M5s è un caso da manuale. Tutti i «no» diventano «sì», le regole inviolabili sono violate, ciò che era inaccettabile è accettato, di buon grado, anzi, con convinzione.

Gli altri, in mezzo, in un centro sempre più ridotto a centrino, a centrotavola, traccheggiano, abusano di «ma anche», tengono insieme il medico di Lampedusa e il ministro delle motovedette libiche, le politiche liberiste a qualche tratto compassionevole, confermando le scelte di sempre. Deprecano gli interventi populistici dopo averne abusato, i soldi regalati dopo avere fatto cose analoghe quando non identiche, i diritti perduti dopo averne cancellati.

Credo che siamo di fronte a una generazione perduta, politicamente parlando. E che si debba dare voce e spazio a chi è già pronto a sostituirli. Per fare qualcosa di completamente diverso. All’insegna di una politica che non sia ridotta allo squallore in cui è sprofondata, all’incompetenza diventata corso di studio, al parlare male che fa male.

«Now, wherever you go, you charm the world. Will it always be so?…».

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