Al populismo, allo stronzismo, al paurismo, all’ignorantismo non si risponde solo con il buon senso, non basta. Non si combatte quel che sta capitando al Paese dimostrando di essere così bravi a tenere i conti in ordine da essere capaci di sommare le pere e le mele. Non si contrasta il male con il benino. Non ci si oppone alle falsità fingendo di essere quel che non si è.

Perché nessuno crede veramente che, in questo clima, possa prevalere una proposta che non propone, un’idea che alla base non ha un pensiero.

Quel che a me appare chiaro come il sole è che se non si offre agli italiani una grande prospettiva di cambiamento in meglio, un sogno positivo, un progetto di trasformazione radicale della nostra società e della vita delle persone, quelli che comandano oggi non ce li leveremo più dalle scatole per un lasso di tempo che andrà ben oltre il limite massimo che gli scienziati hanno fissato per la sopravvivenza del Pianeta.

Questo è il motivo per cui l’«onda verde» avanza in molte parti d’Europa, parlando di questioni concrete, e di soluzioni comprensibili a tutti. Fornendo a chi oggi è spaventato e preoccupato una prospettiva, una speranza per la nostra democrazia mai come oggi così in difficoltà.

Conviene votare Europa Verde, altrimenti saremo l’unico paese d’Europa che non parteciperà al più grande sogno di cambiamento in meglio del nostro continente e del mondo. Mancano undici anni, lo dicono gli scienziati a cui chiediamo pareri che poi chiudiamo in un cassetto, non c’è tempo per rosicchiare degli zero virgola ai grillini.

Deve cominciare subito qualcosa di nuovo, che cresca in fretta e spazzi via quel che c’è adesso. La Terra sta morendo, in tutto il mondo le persone stanno reagendo, non possiamo più perdere tempo.

Molti, sfiduciati, si chiedono perché andare a votare. Che senso ha. Ecco, se avete bisogno di trovarne uno, salvare il pianeta lo è. E provare a farlo è una sfida che dà senso a tutto il resto.

Questo è il motivo per andare a votare.

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