La Liberazione dai luoghi comuni, dai riflessi razzisti e discriminatori più o meno consapevoli, dalle false informazioni, dal ritorno in ogni forma del fascismo: ecco cosa si propone il dizionario #antifa curato da Stefano Catone per Fandango. Un testo collettivo, a più voci, per mettere fuori gioco i tormentoni dell’ultradestra che la destra ha fatto propri, attraverso campagne a tambur battente che hanno avuto facile gioco perché la classe politica ‘democratica’ aveva altro a cui pensare.

Campagne a cui rispondere con determinazione, parola per parola, punto per punto: la sigla #antifa vale per il fascismo, ma vale anche per i fanatismi, per le fake, per le falsità costruite ad hoc.

Se c’è un modo per festeggiare il 25 aprile – che «non è una ricorrenza» – è quello di informarsi, studiare e rispondere a chi non solo ne banalizza il significato, ma vorrebbe addirittura ribaltare i valori costituzionali e il valore stesso della Liberazione.

Il dizionario #antifa, attraverso il contributo di chi vi ha partecipato, è uno strumento essenziale e per certi versi formidabile, a patto di riprenderne i contenuti e di diffonderli per rispondere a chi si muove con rudezza ma ha un disegno preciso: anche questa, dopo tutto, è resistenza.

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