19 marzo: maternità "ma anche" paternità

L’altro giorno una mia amica carissima, Miriam, si è presentata in Villa Reale alla manifestazione di Veltroni con una bambina, Sivora, che cura un weekend al mese per aiutare la sua mamma in difficoltà. E’ una piccola africana, con le treccine e un bel sorriso. E mi è venuto in mente che a me piacerebbe fare lo stesso, prendere in affido un piccolino e crescere un po’ insieme a lui. Aiutarlo per quello che posso. Forse è un desiderio di paternità, non lo so. Quello che so è che la politica italiana dovrebbe parlare di più delle madri "ma anche" dei padri, della maternità "ma anche", appunto, della paternità (noi ci abbiamo provato in Consiglio regionale, in occasione dell’approvazione del nuovo Statuto: è finita ai materassi). Vorrei che si parlasse con più sobrietà della 194 (che difendiamo a ogni costo) e con più entusiasmo dei nostri bambini. Paolo, ieri, mi ha proposto di dare un voto in più alle famiglie che hanno un bambino da 0 a 6 anni, come se potesse votare anche lui. E’ una straordinaria provocazione. Come è una provocazione affermare che, ove riuscissi nella mission impossible di trovare una compagna di vita che mi sopporti, a me piacerebbe "accudire la prole" e lasciare a lei tutto il tempo di lavorare e di fare la sua vita. Nel programma di Veltroni questo desiderio e questa attenzione per la maternità e per la paternità consapevoli intende essere esaudito: credo che sia importante. Di più, decisivo. Intanto, auguri a tutti i papà, quelli veri, perché si ricordino sempre che sono stati bambini anche loro. Buon san Giuseppe a tutti.

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