Tutti dicono che si deve rifare la legge elettorale, perché l’attuale, appena votata, non garantisce né rappresentanza né governabilità, come avevamo previsto.

Siccome la legge elettorale dovrà essere eventualmente rivista dal nuovo Parlamento, non votate quelli che ne hanno votate due pessime, prima l’Italicum, dichiarato incostituzionale, e poi il Rosatellum, votato dal magnifico trio Pd, Forza Italia, Lega, con il contributo del nuovo centrodestra ora candidato con il sedicente centrosinistra.

È un criterio semplice, oggettivo: chi si è dimostrato incapace e ha partorito una legge che non ha nulla di democratico, che mischia uninominale e proporzionale in un pasticcio assurdo, che non consente una scelta libera e consapevole dei candidati (è tutto bloccato e già deciso), che prevede trucchi e sofisticherie nell’assegnazione dei seggi, non è credibile possa essere un buon riformatore della legge elettorale. Una legge elettorale che ha votato con fiducia plurima, peraltro, senza consentire il normale dibattito dell’aula e la possibilità di intervenire per migliorarla.

Non votate gli autori del Rosatellum, a cominciare da chi l’ha promosso e imposto al Parlamento. Non votate chi ha fatto parte di un governo che aveva dichiarato solennemente di non intervenire sulla legge elettorale e poi ha posto la fiducia. Se volete una legge elettorale diversa e migliore, non votateli.

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