Non votate i furbi, i trasformisti, chi prende voti a sinistra per portarli a destra, nel più classico degli equivoci della politica dei nostri giorni.

Non votate i tattici e gli utili, che hanno fatto una legge elettorale all’insegna dell’autolesionismo più spinto e delle leggi della stupidità del Cipolla: per fare del male agli altri, ne fanno a se stessi, facendo un regalo gigantesco alla destra (soprattutto nel Nord del Paese) e agli stessi 5stelle che la legge voleva penalizzare e che invece, soprattutto al Sud, stanno parlando, loro, di «voto utile».

Così il «voto utile», il più stupido degli argomenti elettorali di tutti i tempi, si rovescia nel suo contrario, perché è diventato un «voto utile agli altri», di cui gli altri si approfittano.

Non votate per il male minore, perché il meno peggio al peggio apre la strada, come si dimostrerà anche questa volta: per ridurre i consensi della destra e le sue percentuali, l’unica soluzione è votare la sinistra, non chi al centro fa già capire che con quella destra è pronto ad allearsi, all’insegna dell’eternità del Nazareno.

Votate per le cose in cui credete, per le persone che le possono interpretare, per impegni che non siano puntualmente traditi, come è accaduto nel 2013. Votate per cambiare le cose, per dare forza alle vostre idee. Siate libere e liberi: hanno fatto di tutto per impedirvelo, con questa legge elettorale, e sono gli stessi che ora vi promettono di rimetterci mano (loro!), ma resistete e scegliete liberamente.

Non turatevi il naso, respirate e, per rimanere in metafora e uscire da questa brutta pagina della politica, scegliete chi vi propone soluzioni di ampio respiro, non tattiche e soluzioni di risulta, per andare avanti così, senza cambiare nulla.

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