È ormai tradizione di questo piccolo blog segnalare la figura dell’anno in corso e soprattutto dell’anno che presto arriverà.

Per il 2018 l’indicazione va a una ragazza che si chiama Ilham Mounssif.

È nata nel novembre del 1994 a Marrakech da genitori marocchini, che già risiedevano in Sardegna, dove Ilham si è trasferita quando aveva due anni. In Sardegna ha compiuto tutti i suoi studi, dall’asilo nido all’università. Si è diplomata a pieni voti e laureata con lode in scienze politiche.

Di sé racconta:

Dopo la laurea, ho superato il concorso di Servizio Civile, trascorrendo cosi un anno nel mio paese d’origine (occasione per me di conoscerlo e viverlo per la prima volta) lavorando presso una Ong veronese nell’ambito della Cooperazione allo Sviluppo, occupandomi in particolare della gestione di progetti. Nello stesso anno ho continuato con gli studi usufruendo di una borsa di studio per un Master in Global Marketing, Comunicazione e Made in Italy, vinta per meriti accademici ed indetta dalla Fondazione Italia-Usa, la quale mi ha premiata insieme ai neolaureati meritevoli dell’anno accademico 2016 nelle discipline di interesse della Fondazione presso la Camera dei Deputati lo scorso Marzo 2017.

Concluso il Servizio Civile  in Marocco, ho intrapreso gli studi magistrali presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) in Economia e Management Internazionale (curriculum Relazioni Internazionali). Attualmente svolgo uno stage presso il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, coadiuvando nella gestione di progetti europei l’ufficio Relazioni Internazionali.

Recentemente ho concorso per l’assegnazione di una delle venti borse di studio indette dall’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e internazionalizzazione delle imprese italiane, aggiudicandomela, per cui a partire da gennaio seguo, parallelamente agli studi magistrali, il Master per l’internazionalizzazione dell’impresa.

Ilham parla italiano, arabo marocchino, sardo («si, è una lingua», precisa), inglese, francese e ho un livello intermedio di lingua tedesca.

È una bella storia. Una ragazza studiosa. E appassionata: perché Ilham è stata protagonista della campagna per la riforma del cosiddetto «Ius soli». A proposito di «ius», lei è una ragazza giusta (l’etimologia a volte è più forte della politica).

Ilham vive in Italia da ben oltre i 10 anni previsti dalla Legge 91/1992 per la naturalizzazione, non ha potuto fare domanda di riconoscimento dello status civitatis perché convivente coi genitori in Sardegna e priva del reddito sufficiente. Che non è requisito previsto rigidamente dalla legge ma che per la giurisprudenza amministrativa può essere legittimamente preteso nei confronti del richiedente, nell’ambito di una valutazione discrezionale da parte della PA.

Sarebbe bello poterla candidare. Solo che non ha l’età e soprattutto non ha la cittadinanza. Anche se avesse l’età, insomma, una cittadina come lei, impegnatissima, appassionata dei suoi studi e delle sue battaglie, non potrebbe essere candidata, per ragioni di reddito. Come accadeva giusto un secolo fa. Con il nuovo anno, portiamo avanti le lancette di un secolo e cambiamo questo paese, con persone come lei.

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