Proseguo nella riflessione avviata con il post precedente, mentre proseguono ahinoi le polemiche, per celebrare Alexander Langer (oggi), non in modo rituale, ma profondamente politico e carico di senso presente.

Leggete ciò che scriveva Langer nel 1989.

È un manuale di unità, di valore assoluto:

Prima di tutto, il passaggio più bello in assoluto: fare della «competizione politica ed elettorale non principalmente un momento di affermazione di identità, quasi di professione di fede, ma piuttosto vedervi un’impresa politica, con obiettivi precisi in tempi definiti».

In secondo luogo, «la logica dei blocchi blocca la logica, ce l’ha insegnato il movimento pacifista. E per coagulare sul serio percorsi ed ispirazioni diverse in uno sforzo comune (non necessariamente in un partito comune!), bisogna che prima di tutto le rigidità e gli spiriti di bandiera si attenuino e magari si dissolvano».

Da ultimo ciò che Langer scriveva a Ingrao (sostituite il cognome di chi volete, si parva licet): «a persone come te spetta un ruolo di iniziativa e di stimolo. E vedrai che il disarmo degli uni non potrà non influire anche sugli altri».

Il manuale Langer va adottato da tutti gli spiriti liberi e progressisti che vogliono restituire voce alla sinistra, cambiare il quadro politico a cui siamo stati costretti e restituire dignità alla Repubblica, alle sue cittadine e ai suoi cittadini.

Continuiamo in ciò che era giusto, se ne siamo capaci.

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