Oggi ero in tv e ha destato scalpore il fatto che io abbia detto che i migranti che arrivano ogni anno sulle coste italiane sono il 3 per mille dei cittadini italiani che risiedono in Italia. Tre su mille. Così è anche il dato di chi si trova nel sistema dell’accoglienza. Di questi si può stimare che solo l’1 per mille vorrebbero trattenersi nel nostro Paese. Di fatto transitano dall’Italia, per sistemarsi altrove.

Così come ha sconcertato sapere che gli arrivi in Europa sono diminuiti moltissimo, nel 2017, e se sono di poco aumentati in Italia è solo perché l’Italia è rimasta praticamente l’unica via per raggiungere l’Europa.

L’altro giorno ha colpito molti scoprire che il numero di stranieri presenti in Italia non è affatto aumentato negli ultimi tre anni, nonostante gli sbarchi, le polemiche, le difficoltà, le «invasioni».

Ne discutevo con De Masi ai margini della trasmissione: le armi che vendiamo diventano distruzione, violenza, morte, invalidità, migranti, persone che scappano.

Vale anche per i cambiamenti climatici, provocati da noi: le emissioni nostre diventano deserti, siccità, carestie, fame e quindi migranti.

C’è una notevole sovrapposizione, peraltro, della linea della guerra, che attraversa il continente africano, e quello della scarsità di cibo e di terre coltivabili.

Se l’Occidente non vendesse armi a molti paesi che nemmeno le producono, se non ci fosse addirittura una forsennata espansione della vendita di armi ai paesi in guerra (che in Italia sarebbe VIETATO dalla legge), le migrazioni sarebbero più contenute.

Poi potete continuare a raccontarla come la racconta la destra, o dire – come ha fatto il ministro dell’Interno – che le navi che soccorrono i migranti che hanno fatto naufragio possano arrivare fino ad Amburgo se a raccoglierle sono i tedeschi, ma questi sono i dati.

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